L’origine della Domenica delle Palme
La Domenica delle Palme deve il suo nome al racconto dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme che è presente in tutti e quattro i Vangeli. In particolare, l’episodio rimanda alla celebrazione della festività ebraica di Sukkot, la cosiddetta “festa delle Capanne”, in occasione della quale i fedeli arrivavano in massa in pellegrinaggio a Gerusalemme e salivano al tempio in processione. La tradizione vuole che ogni fedele sventolasse il Lulav, ovvero un piccolo mazzetto composto dai rami di tre alberi: la palma, simbolo della fede, il mirto, simbolo della preghiera che va verso il cielo, e il salice, la cui forma delle foglie rimandava alla bocca chiusa dei fedeli, in silenzio di fronte a Dio. Secondo i Vangeli, dunque, Gesù fece il suo ingresso a Gerusalemme acclamato come un re ma sopra un’asina per simboleggiare umiltà e mitezza. In base alle scritture, la folla stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente rendevano onore al figlio di Dio esclamando “Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’alto dei cieli!”. Ed è proprio questo il canto che tutt’oggi accompagna la celebrazione della Domenica delle Palme.
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